In fondo al cappello di Christian Smiraglia
E’ costante il movimento del vento,
apre gli argini delle coscienze
ed è quasi perfetto.
Sono il Giullare che
gioca coi sogni del cassetto,
sono il mago che tira fuori i conigli dal cappello,
E’ caotica questa strana città,
lascia spazio a malinconie
che affogano in un bar.
Ma sono il bicchiere che mai si riempie,
come il Dio per chi non crede.
Sono in continuo cambiamento
e non mi arrendo alle pene.
E mutata l’ ingenuità
Tra la gente in questa città.
Ma sono lo straniero
che cammina sui tetti.
Sono lo zingaro
che elemosina lealtà.
Ed è davvero bella questa
città,
non lascia spazio al
vento
e affogano i sogni nel cassetto
mentre risaliamo dal fondo del cappello.