giovedì 19 giugno 2014

PROCESSO ILVA "AMBIENTE SVENDUTO"...RIMANDATO A SETTEMBRE

Al via oggi il processo che ha preso le mosse dalla complessa inchiesta sull’Ilva, denominata “Ambiente svenduto”, portata accuratamente avanti dal Procuratore Capo della Repubblica, dott. Franco Sebastio, dal Procuratore aggiunto, dott. Pietro Argentino, dai Sostituti Procuratori, dott. Remo Epifani, dott. Mariano Buccoliero, dott. Raffaele Graziano e dott.ssa Giovanna Cannarile.  

Coinvolti  nomi eccellenti, i quali, invece di dimettersi, continuano a rivestire cariche pubbliche e a gestire la “cosa pubblica” e tre società Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, chiamati a rispondere dei delitti contestati  loro in materia di disastro  ambientale, così consentendo la prosecuzione dell’attività dell’acciaieria in modo da ottenere il massimo profitto a scapito dell’ambiente e della sicurezza degli impianti dello stabilimento, con conseguente sversamento nell’aria di sostanze nocive per la salute pubblica e la conseguente contaminazione dei terreni e delle acque.  

L’udienza preliminare si è svolta, per ragioni logistiche, nella palestra messa a disposizione dal Corpo dei Vigili del Fuoco di Taranto ma non ha dato i frutti sperati. Si ricomincerà tutto daccapo il prossimo 16 settembre, udienza alla quale si è rinviato per consentire la rinnovazione delle notifiche per tre degli imputati, Adolfo Buffo, ex direttore dello stabilimento, Dario Ticali, ex presidente della commissione ministeriale che rilasciò l’AIA in assenza dei presupposti, e Giorgio Assennato, direttore generale dell’Arpa.


Il gup, Wilma Gilli, a seguito di una lunga camera di consiglio, ha infatti accolto le eccezione sollevate dai rispettivi difensori in ordine alla nullità della notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare che avrebbe dovuto essere effettuata personalmente presso il domicilio eletto dell’imputato. Il giudice ha provveduto altresì a sospendere anche il processo in attesa della decisione della Cassazione sulla richiesta, avanzati dai legali dell’Ilva, di remissione a Potenza del processo per l’impatto territoriale, esistente a Taranto, che non consentirebbe, a detta dei difensori, la “dovuta e giusta serenità di giudizio a chi deve esaminare documentazione e atti giudiziari”.

Tutto questo si svolgeva nell’aula di fortuna, messa su per l’occasione, affollata da legali, associazioni ambientaliste, sindacati, allevatori, mitilicoltori che, a causa di cavilli giuridici, non hanno potuto costituirsi parte civile e che, dovranno attendere la prossima udienza, sempre che non vi siano altre battute d’arresto; mentre davanti all’ingresso della caserma  gente comune e i parenti  delle vittime di cancro, dipendenti Ilva,  manifestavano tutta la sete di giustizia che vogliono vedere finalmente soddisfatta.

Nel frattempo, impazzavano su internet le dichiarazioni di Edo Ronchi, sub commissario uscente dell’Ilva : “la qualità dell’aria a Taranto è buona, in particolare per le polveri sottili i dati sono i migliori delle città italiane; il benzo(a)pirene si è ridotto di dieci volte”… “nel quartiere tamburi è ampiamente a norma per tutti i parametri”.

 E allora perché mai il tasso di neoplasie e di mortalità per tumori è il più alto d’Europa?

DI ALESSIA SIMEONE