venerdì 28 febbraio 2014

FOTOGRAFIA: La Chiesa del Carmine..."ASPETTANDO I RITI DELLA SETTIMANA SANTA"

Vorrei ripartire dopo alcune settimane di assenza da questa fotografia. 
Ho voluto scegliere questa perchè non solo vediamo uno scorcio di Via D'Aquino via principale della città, ma soprattutto perchè c'è la Chiesa del Carmine dove è ubicata L'Arciconfraternita di Maria SS.del Carmine. I tarantini sanno benissimo che tra qualche settimana inizieranno i Riti della Settimana Santa e noi confratelli aspettiamo con ansia questi momenti. Il periodo quaresimale entrerà nel vivo, quest'anno proprio nei giorni 2-3-4 Marzo 2014 con l'inizio delle Quarant'ore proprio nella Chiesa del Carmine. 
Per noi tarantini, la Settimana Santa, è un periodo molto sentito, forse perchè è l'unico momento in cui ci uniamo davvero, le nostre tradizioni non devono andare perse e morire come sta accadendo alla nostra città, tocca a noi tenerle sempre vive. Per i Confratelli invece è tutto diverso...è difficile da spiegare ma ci proverò ...descrivendo cosa si prova e cosa si vede da quei buchini sotto quel cappuccio bianco, ma lo farò nei prossimi articoli.
Questa fotografia rappresenta la bellezza di quei momenti, tante persone tra le quali anche molti stranieri, affollano Via d'Aquino, per poi, intorno alle 3 del mattino  trovare un posto in prima fila attaccati alle transenne per vedere il Troccolante che bussa al portone, EMOZIONI davvero Uniche!
Però allo stesso tempo mi chiedo il perchè il tarantino prova spirito di condivisione e unione solo durante questo periodo a differenza di tutti i giorni dell'anno per aiutare Taranto a Rinascere? Purtroppo non riesco a darmi delle risposte. 
Taranto la si deve vivere quotidianamente e mi auguro che questi giorni di Fede che ci apprestiamo a vivere nuovamente quest'anno ci portino a riflettere e Aiutare Taranto alla Rinascita.
A presto Nicola Carpignano

TARANTO FC...CREDIC1 ANCORA! analisi del prossimo turno dei rossoblù

Morale sotto i tacchi per il Taranto, che Domenica prossima affronterà allo Iacovone la Puteolana di mister Potenza, reduce da un ottimo punto casalingo ottenuto contro il Monospolis. In casa rossoblù l’inatteso pareggio ottenuto a Lucera col San Severo ha lasciato l’amaro in bocca consentendo al Matera di allungare ancora di più in classifica e l’entusiasmo è in calo purtroppo anche nei tifosi jonici. In molti durante la settimana hanno cercato spiegazioni riguardo la non eccellente prestazione, contro una squadra formata da molti under e che veniva da una serie di sconfitte,anche molto pesanti. Il campanello d’allarme si era avuto con la Turris dove, oltre la sconfitta, non c’è stato proprio gioco,poi  la partita col Brindisi aveva riaperto le speranze di lottare per il primato, ed infine questo ennesimo passo falso col San Severo che ha lasciato perplessi in molti sulla reale tenuta di questa squadra. 
Mister Papagni ha intenzione di cambiare modulo e tornare al più prudente 3-5-2 accantonando per adesso le tre punte pure Clemente, Balistreri e Molinari. Uno di questi si accomoderà in panchina e  molto probabilmente toccherà proprio al giocatore più blasonato, quel Giampiero Clemente che tanto sta facendo discutere per le sue prestazioni altalenanti in questa stagione. Spazio quindi a D’Angelo oppure a Migoni. Rientrerà Caiazzo dalla squalifica e tornerà a prendere il suo posto nell’undici iniziale a discapito di Pulci. Troveremo di fronte una Puteolana molto agguerrita,classica squadra di serie D che verrà a Taranto per strappare un pareggio in tutti i modi. Occhio agli attaccanti Ciro Foggia,Gaetano Pignalosa e Pastore.Bravo il portiere Despucches già visto nella partita d’andata. Ormai viviamo alla giornata, facciamo quanti più punti possibili e poi alla fine tireremo le somme sperando in un calo, assai improbabile a dire il vero, del Matera. 
Emanuele Di Palma

giovedì 27 febbraio 2014

IL CARNEVALE TARANTINO CHE FÙ: TRA MASCHERE, TATA E “PESCA”

Cenni sul Carnevale in Puglia 

Se è vero che oggi, anche in Puglia, “carnevale” significa soprattutto sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati sotto la regia di fondazioni e comitati istituiti ad hoc per attirare spettatori e turisti, in passato Carnevale significava in Puglia, come un po’ dappertutto, spettacoli teatrali e giostre, carri trionfali e piramidi umane, canti licenziosi e scherzi pesanti, lanci di uova, arance e limoni, grandi abbuffate e ripetuti cedimenti alle tentazioni della carne. Era, insomma, la festa della trasgressione alimentare e sessuale, della violenza fisica e verbale, della propiziazione, della fertilità della terra per il nuovo anno, del capovolgimento dei ruoli sociali e delle identità sessuali, anche grazie all’utilizzo della maschera.

Il Carnevale del popolo tarantino

Il momento più importante e festoso del periodo carnevalesco era caratterizzato dal trionfo di Carnevale che coincideva con l’ultima domenica e soprattutto con il martedì grasso, una giornata intensissima di festeggiamenti. Il trionfo del Carnevale veniva segnato dall’organizzazione di mascherate e carri allegorici, di giochi della cuccagna e, in alcuni casi, di sfarzosi e festosi cortei. Nella società contadina pugliese e a Taranto, in particolare tra gli abitanti della città vecchia, il Carnevale veniva rappresentato da un fantoccio di paglia e stracci: il TATA CARNIALI. Si tendeva da finestra a finestra un supporto al quale andava appeso il TATA, grasso e grosso, simbolo e metafora degli eccessi alimentari e dei comportamenti goderecci tipici del Carnevale. I fantocci andavano poi bruciati alla fine della festa.

Durante il trionfo del carnevale anche a Taranto muoveva Il corteo di maschere. Partiva da via Maggiore (via Duomo) e tutti i signori ai balconi godevano di questa vista. Tra le maschere più in voga vi erano Meste Giorge, il “nobile” che incedeva pettoruto nel suo abito alla Luigi Filippo, portando in mano un alto bastone all’estremità del quale vi era un pomo realizzato con una grande vescica di bue. Tutta sconsolata piangente e vestita a lutto, con un gatto vivo lasciato in braccio come fosse un bambino, vi era la Quaremma ‘a zinzilose (quaresima stracciona) che non era altro che un uomo vestito da donna che il più delle volte finiva ubriacandosi, prendendo ad ogni cantina un bicchiere di vino. Una maschera molto gentile e poetica raffigurava lo Scaligero. Era un forte e spiritoso giovane, in abito estivo. Questo, portava con se una scala lunga e sottile all’estremità della quale egli sistemava un mazzolino di fiori che faceva giungere, distendendo la scala, sino al balconcino dove vi era una simpatica giovinetta alla quale dedicava il dono.
La mascherata giungeva a Piazza Fontana. Una calca qui attendeva impaziente il suo arrivo, pregustando già ‘a pitriscine: la “guerra” dei confetti, fitta e incessante che a guardarla dava le vertigini!

Il Carnevale della pubblica amministrazione tarantina
La pubblica amministrazione era solita farsi carico di alcuni tipi di festeggiamenti carnevaleschi quali ricevimenti privati, la grande Festa organizzata al Municipio e varie rappresentazioni teatrali che avevano luogo soprattutto al Cinema Nettuno (Via Garibaldi). Ma il Carnevale istituzionale cominciò, a partire dalla seconda metà dell’800, ad avere un’altra funzione: era il momento della pesca di beneficienza, della raccolta fondi per le casse del comune, approfittando della generosità che, in quei giorni, caratterizzava le tasche dei tarantini. Ne LA VOCE DEL POPOLO del febbraio del 1889 si legge, infatti, <<Il Municipio  dunque, per far divertire il pubblico e l’inclita, e per incoraggiare l’istituzione del nostro Asilo Infantile comunale, ché i danari del Comune non bastano più a mantenerlo, creò un Comitato numerosissimo di cittadini che più che Comitato ci sembra più una congrega… carnevalesca>> e ancora <<Alle 3 p. m. si annunzia che il Carro è in movimento […] è fatto a foggia di canestro – tirato da quattro cavalli – è tutto ornato di fiori con molta accuratezza, precisione e gusto. Ai quattro angoli vi sono quattro pescatori, cioè quattro del Comitato che fanno la pesca di beneficenza. E sembrano davvero quattro pescatori, perché hanno in mano una canna lunga, a cui è assicurato un panierino, col quale si pescava, alle finestre ed ai balconi, il denaro dei generosi.  Sul Carro stesso – ai due lati – vi sono dieci alunni del nostro asilo infantile, che si divertono a suonare la trombetta: sono oggetto di grande ammirazione del pubblico. […] Oltre ai trombettieri vi era pure la banda popolare Paisiello vestita in domino. Così formata questa cosi detta processione carnevalesca… a scopo di beneficienza, fece il giro per la città e per il borgo>>.
Sovente il carro che attraversava le vie della città esprimeva il radicamento della storia mitologica della nascita di Taranto: <<Il carro di domenica 4 febbraio 1888 si mosse dal borgo seguito da una folla imponente di un popolo esultante. Il carro ha la forma di una meravigliosa conchiglia: in mezzo s’eleva un grosso delfino, attorno a cui stanno sette maschere raffiguranti con molta precisione Nettuno. Vestono quindi con maglie color rosa pallida; un elegante fascia di seta rossa cinge loro il busto, ed hanno in mano ciascuna un bellissimo tridente. Il carro è tirato da quattro cavalli, guidati da abili cocchieri, che indossano vestiti indovinatissimi per la mascherata, ed i cavalli medesimi sono coverti da gualdrappe, adottatissimi per la circostanza. […] Durante la passeggiata le maschere del carro hanno fatto un abbondante getto di confetture finissime, fiori, ed elegantissime bomboniere. […] In diversi punti della città e del Borgo, dai balconi, il carro veniva salutato da infiniti getti di confetti e di fiori. Si ritirò con una splendida fiaccolata, e seguito da un’immensa folla plaudente>> .

di Valentina Castronuovo

Bibliografia 
-“L' ultima festa : storia e metamorfosi del Carnevale in Puglia: documenti e immagini” / Pietro Sisto - Progedit, 2007
-Taccuino del Ricevitore D, 1898
-La Voce del Popolo, 1888-1916

AAH...MU' RICORD: Andrea De florio

Bentornati amici di Amarcord ..
Questa settimana un amarcord illustre con il "cobra" Andrea Deflorio, ve lo ricordate?
Andrea Deflorio nato a Noiccattaro il 5 giugno del 1970, iniziò a giocare alla fine degli anni ottanta con l'ingresso degli anni novanta ,infatti indossò la maglia del Putignano dove giocò fino al '91.
Poi la parentesi con il Barletta disputando ben 3 campionati della vecchia serie C1,segnando 14 reti in 79 incontri. Nel 1994 è a Salerno con Delio Rossi allenatore, esordì in serie B totalizzando solo 6 presenze. Dopo Salerno Andrea, giocò con le maglie di Massese, Bisceglie, Savoia, Battipagliese, Crotone (capocannoniere nella stagione 1999/2000 con 28 gol in C1), Lucchese, Teramo, Reggiana, Taranto, Potenza, Monopoli, Noicattaro (ritirato nel 2009).
Tra tutte queste esperienze importanti con tanti gol messi a segno , ricordiamo che "il cobra" arrivò in riva allo Jonio collezionando in due stagioni (dal 2005 al 2007) con la maglia del Taranto 24 gol in 62 presenze, e in qualche gara vestì anche la fascia di capitano. Sicuramente fà piacere ricordarlo, dato che fu anche uno degli artefici autori della promozione in C1.
Di Leonardo Renna

mercoledì 26 febbraio 2014

UN PO' DI TARANTO...SUGLI EURO

Anche sulla nuova banconota da 10 euro (come già per la nuova 5 euro già in circolo), presentata il 13 gennaio 2014, a Francoforte, in filigrana e in ologramma sarà ben visibile la dea Europa. L’immagine, sia olografica che in filigrana, della dea greca Europa è ripresa da un vaso della Magna Grecia databile al 360 circa a.C., eseguito da una manifattura di Taranto.
Il vaso esposto al Louvre è di comprovata origine del capoluogo jonico. La nostra scuola di ceramica era allo stesso livello di quelli attica, la migliorie al mondo.
La scelta dell’immagine tratta dal vaso greco è significativa perché intrecciata con la storia europea dal momento che, alla metà del XVIII secolo, il reperto giunse al Louvre attraverso l’acquisto della collezione Durant, mentre ora fa parte della collezione di vasi antichi assemblata dall’italiano Campano.
Dal nome della dea è stato tratto quello del nostro continente. Nata a Tiro, figlia del dio fenicio Agenore e della sua sposa Telefassa, Europa colpì Zeus con la sua bellezza e, per sedurla, assunse sembianze animali . Inconsueta è l’iconografia scelta per rappresentare la dea, colta in atteggiamento di riposo mentre si specchia in un laghetto mentre, di lontano, il dio Zeus, trasformatosi in toro per non farsi riconoscere, la guarda attento.

Il vaso realizzato a Taranto e "trafugato" con lo scorrere dei secoli verso Parigi non è l'unico reperto Tarentino che è presente in terra straniera, infatti è noto a tutti, che musei di tutto il mondo custodiscono reperti di Taras.




A cura di Mimmo Frusi




martedì 25 febbraio 2014

POESIA: "BALLO FUORI TEMPO"

Siamo lieti di presentarvi un'altra poesia del talentuoso autore tarantino Christian Smiraglia


Cambia l' energia
trasforma i tuoi passi incerti
e siamo persi nel deserto,
rincorrimi adesso
prenditi il mio mondo
cambia il mio senso
guarderemo un mondo immerso
persi nel tempo

Rincorriamoci adesso 
superando le distanze 
oltre il nostro riflesso 
in questo specchio ,
guardiamoci le anime
in questo ballo
fuori tempo .

Resta l'energia
in mille corpi differenti ,
Io col mio muso duro
ti rincorro adesso ,
perso nel deserto
riecco il nostro senso
nascosto in questo mondo
lontano dal tempo

Rincorriamoci adesso 
superando le distanze 
oltre il nostro riflesso 
in questo specchio,
scambiamoci le anime
in questo ballo
fuori tempo .

 del giovane e bravo autore tarantino Christian Smiraglia

INSEGUENDO IL SOGNO...

In quei colori ci sono le nostre gioie,  le nostre lacrime, le nostre delusioni e la nostra vita .. IL TARANTO SIAMO NOI E SOLO NOI. Non possiamo mollare proprio adesso, siamo o no degli spartani? Se non combattiamo noi per ciò che è nostro, nessuno lo farà. Questa domenica, contro la Puteolana, sogno di vedere lo Iacovone pieno come i bei vecchi tempi.
I ragazzi fino ai 18 anni pagherano 5 euro in tutti i settori e sarà possibile acquistare questo biglietto ridotto presso la segreteria dello stadio (lato tribuna), APPROFITTIAMONE e portiamo il rosso e il blu su quegli spalti!!! SOLO PER LA MAGLIA E MAI PER CHI LA INDOSSA. Adesso non ci sono più scuse, noi vogliamo questa promozione ad ogni costo giusto? E dimostriamolo a questi calciatori, facciamogli vedere cosa vuol dire giocare NEL TARANTO!!! Forza vecchio cuore rossoblu... Inseguendo un sogno.....
ALESSANDRA DE GENNARO

lunedì 24 febbraio 2014

Teatro Taranto: I BAMBINI PER I BAMBINI...E PER BENEFICENZA

Accorrete tutti il 26 febbraio al Teatro Orfeo per partecipare ad un evento imperdibile, che toccherà il cuore di ognuno di voi sia perché il palco sarà appannaggio esclusivo dei bambini sia perché i bambini “lavoreranno” per una sera, divertendosi crescendo, o meglio crescendo si divertiranno, per i bambini. Lavoreranno per quei bambini meno fortunati, che, così piccoli e indifesi, sono già costretti a fare i conti con la vita, sono già costretti a combattere per vivere. Un evento organizzato dal TeatroVoCantando, dalla Palestra ASD, dal teatro Orfeo in collaborazione con la Polisportiva Arci nautica, con il gruppo Speleologico Martina, con l’Arcallegra e con l’Agenzia Pubblisport di Francesco Portone. Fa sempre piacere sapere che tante associazioni organizzino e collaborino per mettere su uno spettacolo così particolare, puntando sui bambini, cercando di indirizzare la loro crescita verso il bene facendo del bene… perché i bambini di oggi saranno, domani, il nostro futuro. Attraverso una serie di azioni in cui corpo e cuore entrano in stretto contatto, i piccoli attori hanno imparato tutte le sfaccettature del mimo, della commedia dell'arte, dello straniamento, dell'improvvisazione, dell'immedesimazione, alla scoperta delle innumerevoli possibilità canore e vocali per esprimere il proprio io.
Il mezzo è quasi sempre la favola, per "estrapolare" tutta una serie di difficoltà o potenzialità che il bambino vive nella quotidianità per arrivare alla giusta elaborazione, e dargli già, magari in maniera inconsapevole, tutti gli strumenti necessari per “crescere bene”. Lo spettacolo "Puer Aeternus", offre proprio al bimbo quella capacità di elaborazione dell'azione scenica, che scopre tutti i colori della straordinarietà, racchiusi tutti nella sorprendente spontaneità del loro mondo, un caleidoscopio di continue scoperte e meraviglie. Puer Aeternus nasce dalla scoperta di ognuno di loro di vivere un disagio, raccontato attraverso la favola di Peter Pan e dei bimbi sperduti, che sottolinea, accanto al disagio, la speranza di poter convergere mondi apparentemente distanti. Lo spettacolo teatrale, cui assisterà chi vorrà partecipare, si propone per l’appunto di coinvolgere l’attore e lo spettatore nel percorso di sviluppo che caratterizza le diverse età, attraverso l’elaborazione della favola, nell’intento fornire spunti di riflessione sulle diverse realtà sociali, agevolando la comprensione che “...nel gioco è la magia della crescita”. È Il percorso di crescita che attraversa il mondo dei bambini per arrivare al mondo adulto attraverso le problematiche tipiche che si presentano puntuali in ogni fase: difficoltà di comunicazione e interpretazione molto soggettiva della realtà. È in definitiva una lotta per affermare la propria personalità che giungerà alla finale presa di coscienza:le regole non sono un male da combattere ma aiutano ogni “cucciolo umano a diventare grande”, con l’aiuto di adulti consapevoli, ma soprattutto vuol significare che ogni mondo, pur conservando la propria identità, può trovare un punto d’incontro e collegamento. Questo è proprio il caso di Wendy che, nel pieno dell’età di passaggio, dove non è percepita la differenza tra realtà e fantasia, percepisce il distacco dai fratelli come una punizione, invece che una ghiotta occasione. La realtà “adulta” diventa ad un tratto un peso insostenibile, da cui fuggire, rifugiandosi nel proprio giardino fantastico. Wendy si considera un punto di riferimento, a cui ispirarsi e seguire, per i suoi fratellini. E il distacco da loro determinerà la ribellione dell’adolescente, intraprendendo un viaggio nella fantasia nell’Isola che non c’è, che la condurrà alla consapevolezza finale che i cambiamenti sono parte della vita. Il viaggio verso l’isola, permetterà ai tre fratelli di incontrare Peter, un’ adolescente non ancora certo della propria identità ma dalla personalità solare, ed Uncino, un adolescente cupo e solo, che si avvale del maltrattamento come strumento di forza e vede la propria paura (il coccodrillo) ingigantirsi fino a travolgerlo
.Con soli 5 euro per i bambini under 12 anni e 10 euro per gli adulti, si potrà assistere ad uno spettacolo in cui i bimbi segneranno la via a se stessi a agli adulti … che potrà far diventare bambino, e crescere ancora, in maniera diversa,  l’adulto ma che soprattutto, nel far ridiventare bambini gli adulti e nel far crescere i bambini, trovando l’anello di congiunzione e comunicazione fra i due mondi, potrà aiutare a donare il sorriso a quei genitori in pena per i loro figli malati e ai figli malati, segnati a tenera età, da sofferenze troppo grandi, e inesprimibili a parole, per la loro età.  L’intero incasso verrà infatti devoluto per l’acquisto del macchinario Vein Verwen, un macchinario costosissimo, per il reparto oncologico pediatrico Moscati di Taranto. 
DI ALESSIA SIMEONE

TARANTO FC...ENNESIMO PASSO FALSO!


Non c'è niente da fare, ormai c'ho fatto l'abitudine. Una domenica vinciamo e 7 giorni dopo no. Il Taranto e la continuità non ne vogliono proprio sapere di andare a braccetto verso la serie C che ormai, purtroppo, si allontana sempre di più. E forse stavolta definitivamente. 3 punti dalla vetta erano tanti sabato pomeriggio, alla vigilia del match col S.Severo. 5, adesso, sono tanti. Quasi impossibili da recuperare. Perchè? Semplice. Ogniqualvolta possiamo (o dobbiamo) dare un senso al nostro campionato, NON VINCIAMO. Qua la storia è vecchia e nota, non si parla soltanto dello 0-0 scialbo di ieri. Parlo della debacle di Brindisi, del primo tempo nullo di Matera, dell'1-1 amaro di Policoro col Metapontino, del tonfo interno col Manfredonia, della disfatta di Torre del Greco...Insomma, non è soltanto la partita di ieri a essere nel mio mirino. Quindi insomma ne abbiamo avute di occasioni, ripeto, per dare un senso al nostro campionato. Purtroppo tutte miseramente fallite e mancate.
Classifica aggiornata del nostro girone FONTE diretta.it
 Ma non riesco ad arrabbiarmi e a incavolarmi come stanno facendo tanti miei cari amici tifosi del Taranto. Non mi ero mai illuso, non ho mai creduto nel primo posto. Questa squadra può finire seconda, terza, quarta, quinta, sesta o settima in classifica. In tutte le posizioni possibili e immaginabili tranne che al primo posto. Della partita di ieri che dire? Poco o nulla. E' stata una brutta gara, povera di emozioni (specialmente nel primo tempo) con il Taranto che al cospetto di un avversario modesto e notevolmente inferiore, si è limitato a giochicchiare. Certo, non è uno 0-0 stile Brucato, Dellisanti o Passiatore. Non è lo 0-0 di Taranto-Catania o Taranto-Pro Vercelli, sicuramente. Ieri le occasioni per andare in gol le abbiamo avute, vedi la traversa di Balistreri, vedi i 10 calci d'angolo (ne avessimo battuto uno bene però...) e vedi il calcio di rigore negato nel primo tempo. Dopo un girone esatto, quindi dopo 17 giornate, il Taranto non riesce a segnare un gol. Contro la peggiore difesa del torneo peraltro. Il tutto coincide con la porta rossoblu inviolata (e meno male, aggiungerei). Strano ma vero, no? Prendevamo gol da cani e porci...Forse questa è l'unica nota meno negativa della partita di ieri. Per il resto, cari amici miei, godiamoci queste ultime giornate. Godiamoci questo campionato, come se fosse l'ultimo in assoluto per il nostro Taranto. Senza patemi d'animo. Domenica ospitiamo un'altra squadra dei quartieri bassi della classifica, la Puteolana. Non mi aspetto niente, prenderò atto di qualunque cosa accada. Vinceremo? Bene. Non vinceremo? Pazienza, me ne farò una ragione. Incazzarsi, ormai, è inutile e dannoso...FORZA TARANTO
Di Nicola D'Elisiis

domenica 23 febbraio 2014

Taranto fc...pareggio scialbo


Ci risiamo. Quando è il momento di dare continuità e dare un segnale alle concorrenti per il primato il Taranto viene meno. A cosi’ poche giornate dalla fine perdere questi punti pesa come un macigno, specie contro una squadra come il San Severo che nelle ultime due giornate aveva subito 8 gol. E menomale che era assente Ladogana, che il loro portiere titolare Coccia è stato ingaggiato in settimana in tutta fretta, che Covelli non era al meglio sennò chissà come sarebbe andata a finire. Avevo avvisato nel mio post di venerdi scorso di stare attenti ai cambi di allenatore. Puntualmente i dauni, guidati ottimamente da mister Longo, hanno fatto la partita della vita, raddoppiavano puntualmente sui nostri giocatori,avevano il coltello tra i denti. In queste categorie si gioca cosi’, è inutile lamentarsi che gli avversari sono 11 dietro la palla, che perdono tempo etc etc!!
Dati i valori in campo (vedi stipendi) oggi si doveva vincere. Certo a voler trovare a tutti i costi delle attenuanti diciamo che Ciarcià e Mignogna non sono partiti dall’inizio, che Menicozzo non è un regista di centrocampo e si è visto sin da subito. C’era anche un rigore abbastanza netto nel primo tempo per fallo di mano di Alterio su cross di Molinari (opaca oggi la sua prova). Ma quel che è fatto è fatto. Inutile piangerci addoso. Queste partite come dice qualcuno “o con le mani o con i piedi” le devi vincere e portare a casa i tre punti. Proprio come sta facendo il Matera da sei giornate a questa parte. Oggi ha espugnato il D’Amuri di Grottaglie senza strafare grazie ad un autogol e si candida prepotentemente alla vittoria finale del torneo grazie anche al pari tra Turris e Marcianise. Finchè la matematica non ci condanna vinciamo quante più partite possibili, a cominciare dalla Puteolana Domenica prossima. 
Emanuele Di Palma

SAN SEVERO-TARANTO IL PAGELLONE DI MIMMO

Tutti vincono in casa del San Severo tranne il Taranto, che ha trovato di fronte una squadra “tosta” che si è difesa per la maggior parte della gara in 10 dietro la palla, anche se i giallorossi han rischiato di segnare in almeno un paio di occasioni, da segnalare la staticità allarmante del centrocampo rossoblù. Ecco di seguito voti e commenti dei calciatori rossoblù.

MARANI: Non è molto impegnato oggi, ma in un paio di occasioni è bravo a togliere le castagne dal fuoco. “BRAVO!” voto 6,5

VISCUSO: Molto attivo, a volte anche frenetico sulla fascia destra ci prova ma non conclude molto visto anche il pressing avversario. “TROTTOLINO” voto 6-

PULCI: Fa il minimo sindacale contro un attacco non formidabile come quello giallorosso, e a tratti il lassismo del difensore si vede. “ORDINARIA AMMINISTRAZIONE” voto 5

MIGONI: Entra nell’ultima mezz’ora per Pulci, prova a sgusciare e a inserirsi negli spazi ma non incide. “BEN RIENTRATO” voto 6-
Lucera: S.Severo Taranto:ingresso in campo foto Carpignano

PROSPERI: La difesa ogni tanto sbanda nel primo tempo, ma anche lui gioca una gara senza luci ed ombre. “PIATTO” voto 5,5

RICCIO: ll più dinamico delle retrovie, cerca di impostare e di farsi vedere in avanti, salva anche un gol fatto dei dauni sulla linea. “FUOCHERELLO” voto 6

PICASCIA: Anche lui molto dinamico sulla sinistra, ma combina poco o nulla visto anche l’immobilismo del centrocampo. “ATTIVO” voto 5,5

MENICOZZO: Passa sempre la palla indietro ai compagni, o in avanti agli avversari, difficile vedergli fare uno stop o vincere un contrasto senza far fallo. Oggi non gira un gran che a tutta la squadra e lui ne è la degna rappresentazione. “IL RUGBYSTA” voto 4

MUWANA: Toccherebbe a lui dettare i tempi a centrocampo ma non è la sua priorità di gioco e si vede, è comunque l’unico a non mollare e a lottare fino al 95’. “RAMBO” voto 6+

CLEMENTE: Nonostante la prova non sia delle migliori è il più vivace lì avanti e ci prova spesso, con poca fortuna, dalla distanza. “ASPETTANDO IL TOP PALYER…” voto 5,5

BALISTRERI: In calo rispetto alle ultime apparizioni, colpisce una traversa nel primo tempo, poi rimedia un giallo e sparisce dal campo. “IN CALO” voto 5

MOLINARI: Ogni volta che si avvicina al pallone gli piombano addosso 3-4 uomini avversari, va vicino al gol verso la mezz’ora della ripresa con un mancino fortissimo. “PROVACI ANCORA HERNAN” voto 5+

PAPAGNI: Poteva inventarsi qualcosa di meglio anziché far giocare la squadra senza centrocampo, oggi serviva qualità e tenere D’angelo e Migoni in panchina non è stata la scelta ottimale, ma sappiamo che il mister non mollerà e terrà alta la tensione da qui alla fine del campionato. “DA DOTTORE A INFERMIERE” voto 5,5

A cura di Mimmo Frusi
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sabato 22 febbraio 2014

1, X...LEO I PRONOSTICI DEL WEEKEND

PER DOMENICA IL NOSTRO INTENDITORE VI CONSIGLIA DI GIOCARE

Juventus - Torino
Over 2.5.  1,64

Inter - Cagliari
Over 1.5    1,28

Toulouse - PSG
2    1,50

Hannover - Bayern Munchen
Over 2.5   1,44

Lazio - Sassuolo
Over 1.5    1,27

Vitesse - Waalwijk
Over 2.5   1,50

Ajax - AZ Alkmaar
1    1,42                                      

Porto - Estoril
1     1,44

Liverpool - Swansea
1     1,29

Eintracht Frankfurt - Werder Bremen
Over 1.5   1,22

Quota 27.80

A CURA DI LEONARDO RENNA

WhatsApp BLOCCATO IN TUTTO IL MONDO!

A partire dalle 19.30 circa di oggi sabato 22 febbraio WhatsApp (nota applicazione di messaggeria istantanea per smartphone) ha smesso di funzionare, privando così i centinaia di milioni di utenti (450 milioni di utenti, di cui il 70 per cento attivi giornalmente) di poter inviare i messaggi gratis. Il problema è mondiale infatti su Twitter sta da qualche ora impazzando l'hastag #whatsappdown che oltre all'ira sta dando sfogo all'ironia degli utenti. 
Pare che la stessa WhatsApp abbia confermato il disservizio al sito Bgrindia. com e annunciato che sta già cercando di risolvere il problema. Attualmente l’app per smartphone parte ma non riesce a connettersi ai server, e c’è chi ipotizza un sovraccarico del sistema: non sarebbe la prima volta che accade, specie nei fine settimana, quando il traffico è più intenso. 
Ricordiamo che appena due giorni fa è arrivato l’annuncio che l’azienda sarà acquistata da Facebook per la cifra record di 19 miliardi di dollari infatti c’è chi dà già la colpa a Zuckerberg e chi si chiede se non sia la dimostrazione dell’assurdità della cifra sborsata. Più probabile comunque che si tratti di un problema tecnico, mentre qualcuno teme addirittura che gli hacker abbiano voluto punire la decisione del fondatore dell’app. Jan Koum si è sempre detto contrario alla pubblicità e alle invasioni nella privacy degli utenti e il legame con Facebook ha fatto storcere il naso a molti. Intanto i nostri polpastrelli godono di qualche ora di riposo in attesa del ripristino del servizio.
IL SERVIZIO E' STATO RIPRISTINATO VERSO LE 23:30!!!

VISITA LA "TARANTO SOTTERANEA"

Domenica 23 febbraio parte il ciclo di visite guidate al circuito archeologico del centro urbano di Taranto, ad opera dell'ATI "Taranto Sotterranea", un esclusivo ed affascinante viaggio attraverso la storia antica della città dei due mari, tra vaste aree di necropoli greche, tombe a camera, ipogei e la straordinaria Cripta del Redentore.

Il primo circuito di visita riguarderà le quattro meravigliose aree archeologiche che sorgono nel settore orientale della città, ed è rivolto a tutti gli operatori del settore, appassionati e curiosi intenzionati ad accompagnarci e sostenere questa nuova opera di recupero del patrimonio archeologico tarantino, che ha avuto inizio domenica scorsa con la riapertura di siti straordinari per troppo tempo negati alla fruizione pubblica. Un progetto di valorizzazione, reso possibile grazie alla volontà dell’Amministrazione Comunale di Taranto ed della Soprintendenza Archeologica, che prevede, previo sopralluogo preventivo e se possibile, la futura restituzione alla fruizione pubblica di altri siti archeologici ancora chiusi al pubblico. “Taranto Sotterranea” e le cooperative Archeologiche Polisviluppo, Ethra, Novelune e Museion, unitesi per attuare il complesso piano di salvaguardia e valorizzazione del prezioso patrimonio archeologico urbano, vi aspettano numerosi.


ITINERARIO:
- AREA DI NECROPOLI (il più grande settore con destinazione funeraria, attualmente fruibile della polis greca), via Marche
- IPOGEO GENOVIVA (Tomba a quattro camere funerarie - IV-III sec. a.C.), via Polibio
- TOMBA A CAMERA (area ipogeica databile nei primi decenni del III sec. a.C.), via Pio XII
- CRIPTA DEL REDENTORE (la prima chiesa cristiana della città di Taranto), via Terni

PARTENZA: ore 10:00 dalla Necropoli in via Marche (di fronte all'ingresso del Tribunale)
COSTI: € 6,00 a persona (Gratis per i bambini sotto i sei anni di età)
INFO/PRENOTAZIONI: Tel. 3476204700 / 3485753829

GIORNI E ORARI DI APERTURA:
Mercoledì, Sabato e Domenica.

ORARI DI APERTURA PER SINGOLI SITI:
- la Necropoli di via Marche e la Cripta del Redentore (via Terni)
saranno aperte al pubblico continuativamente dalle ore 9:00 alle
ore 13:00.
- la Tomba a Camera di via Polibio 75 e la Tomba degli Atleti in
via Crispi dalle ore 9:00 alle ore 11:00
- la Tomba a Camera di piazza Pio XII e l'Ipogeo delli Ponti dalle
ore 11:00 alle ore 13:00

COSTI:
- Ingresso ad ogni singolo sito - € 2,00
- Ingresso alle aree archeologiche di via Marche, via Polibio, piazza
Pio XII e Cripta del Redentore in via Terni - € 6,00.
- Ingresso a tutti i siti - € 8,00

CHI SI FA' I FATTI SUOI CAMPA CENT'ANNI...E NON SUBISCE CONDANNE!

Sveglia alle 07.00 del mattino, ti rigiri un po’ nel letto perché la voglia di alzarsi non c’è mai, soprattutto nelle fredde giornate d’inverno, quando il piede messo a terra per un attimo si ritrae naturalmente sotto le coperte al calduccio. Ma arriva il momento che “volere o volare” ti  devi alzare, continuando a sonnecchiare, anche quando, di sfuggita, ti guardi allo specchio con l’occhio semichiuso e i capelli a panettone. Le solite incombenze mattutine, chiudi la porta di casa e via inizia la giornata. Inizia la giornata con i “buongiorno a destra” e i “buongiorno a sinistra” fino a quando, te ne accorgi subito, sei stato puntato dal primo “chiacchierone” che, ti gira intorno, come uno squalo, con la pinna in superficie, con quegli occhi che già da lontano ti dicono: “tu non lo vuoi sapere?... ma io te lo devo dire lo stesso!.. e mi devi ascoltare per forza!”  e tu dall’altra parte che escogiti qualcosa per sottrarti ma è troppo tardi, sei spacciato. Nella migliore delle ipotesi  si inizia con i convenevoli del caso: “come stai tutto bene?”  ma, senza attendere nemmeno la risposta, t’incalza..”sai cosa ho saputo?” oppure “ma lo sai che…”. Il “la” è stato suonato e via ti vengono raccontati, con dovizia di particolari, tutti i fatti del malcapitato di turno, che magari non conosci nemmeno. E non ce la fai a bloccarlo perché il “pettegolo doc” soffre di un’acuta patologia, capace anche, non lo nascondo, di solleticare le curiosità latenti in ognuno di noi! 
È risaputo in “pole position” ci sono  tresche amorose, pettegolezzi scabrosi, flirt, che vanno via come il pane, ma il gossip “parla” in ogni ambiente e può riguardare qualsiasi argomento: dal modo di sciorinare la biancheria e lavare i balconi, al modo di vestire e di camminare, con contestuale attribuzione di nomignoli vari, magari pure azzeccati … e, nel mentre, la curiosità prende sempre più consistenza e si fa via via meno latente. La vita è fatta anche di “chiacchiere”, che appartengono, sia pure in misura diversa, alla natura umana, ma che tuttavia  devono rimanere quel che sono.
Ma quando le “voci” superano il limite e si trasformano in diffamazione? 


Lo avrà imparato bene, un signore di Piedimonte Matese, condannato al pagamento della multa di €. 300,00 oltre al risarcimento del danno, per aver “riferito a più persone” la presunta relazione extraconiugale di una vicina di casa. E a nulla è valso il tentativo di difendersi, sostenendo che la “voce” fosse diffusa nel vicinato e che nessuno l’avesse mai contestata!. Peraltro cosa mai si può contestare a questo povero uomo che, nel suo tam tam, ha ritenuto di informare della tresca amorosa gli stessi cognati della signora? E che mai poteva aspettarsi di essere coinvolto in una vicenda giudiziaria dai toni rosa. Purtroppo per lui, la Suprema Corte di Cassazione, lo ha ritenuto colpevole del reato di diffamazione.    Peraltro,  quand’anche  la relazione extraconiugale fosse stata vera, la diffusione della notizia non avrebbe dovuto essere divulgata!!  Lo avrà imparato altrettanto bene il tale, condannato a un anno e due mesi di reclusione, oltre al dovuto risarcimento del danno, per aver rivelato al proprio datore di lavoro la tresca in atto tra una dipendente e un collega sposato.  Ed è vero che i panni sporchi si lavano in famiglia perché a denunciarlo è stata proprio la moglie tradita. Lezione imparata bene anche da quella signora, che si è vista addebitare la separazione per una  ridda di voci, sempre più insistenti  sulla sua  presunta relazione extraconiugale. Ed infatti la donna, “attivamente” impegnata nelle attività di volontariato della chiesa, ha scatenato voci insistenti sul nascente tenero rapporto con il nuovo sacerdote,  che hanno creato al coniuge, nelle relazioni sociali, gravi disagi. La stessa non poteva immaginare di essere destinataria di un provvedimento così sfavorevole, in mancanza di prova provata della consumazione del tradimento, e solo sulla base di chiacchiericci.
Pettegoli avvertiti!!! Attenzione dunque… nessuno è al riparo…
di ALESSIA SIMEONE

venerdì 21 febbraio 2014

L'ACCENTO TARANTINO? ANDIAMONE FIERI PERCHE' E' ANTICHISSIMO!

Ogni diversità è ricchezza, patrimonio dell'umanità e volano di crescita e conoscenza. 
Ed è proprio in questo ambito che si collocano i diversi accenti di cui è ricca l'Italia intera. In particolar modo, quello "Tarantino" è l'ultimo baluardo dell'antico accento Dorico, Spartano, per intenderci. Basti pensare che, soltanto spostandoci di pochi chilometri a nord, l'accento muta tendendo al barese, a est al salentino e, a ovest, al materano.
È una peculiarità esclusiva di Taranto che, nonostante le svariate invasioni nei secoli e il massiccio flusso immigratorio del '900, ha gelosamente conservato l'accento originario dei fondatori Spartani, la cui espressione più netta è ancora radicata nella Città antica. E' bene ricordare che qui, nel medioevo, si parlava ancora greco. 

Ovviamente è una specificazione mossa a difesa del nostro accento e per indottrinare i tanti detrattori che provano repulsione verso le vocali chiuse. Per la serie: "Ma come parlate?" Ecco, mo' u sapite accome parlàme!!!


Tra l'altro, tutt'altro che peregrina appare l'idea, secondo la quale, la nostra espressione minacciosa "mo' l'avé" potrebbe essere riconducibile alla famosa espressione attribuita a Re Leonida "ΜΟΛΩΝ ΛΑΒΕ! Molon labe (vieni a prenderle!!!)", riportata da Plutarco.

Plutarco, in greco antico Πλούταρχος (Cheronea, 46 d.C./48 d.C. – Delfi, 125 d.C./127 d.C.[1]), è stato un biografo, scrittore e filosofo greco antico, vissuto sotto l'Impero Romano, di cui ebbe anche la cittadinanza e dove ricoprì incarichi amministrativi.
Studiò ad Atene e fu fortemente influenzato dalla filosofia di Platone. La sua opera più famosa sono le Vite parallele, biografie dei più famosi personaggi dell'antichità. Durante l'ultima parte della sua vita fu sacerdote al Santuario di Delfi. (wikipedia)

DI MARCO DE BARTOLOMEO

TARANTO FC...NON FERMARTI PIU’!!! scopriamo il prossimo avversario dei rossoblù.

Trasferta sulla carta agevole quella del Taranto Domenica prossima. L’avversario di turno è il San Severo ( Si giocherà a Lucera con inizio alle ore 15) reduce da una serie di risultati negativi che sono costati la panchina al tecnico  Danilo Rufini. Pesante la sconfitta di Domenica scorsa col Monospolis per 4 a 0 e la società ha deciso di affidare la guida tecnica al 40enne Emilio Longo ex Turris e Battipagliese. Il mercato di riparazione in casa foggiana non è stato di certo un toccasana, anzi, le cessioni di gente importante come Di Matera, Polani ed altri non sono state compensate con gente dello stesso livello. I risultati chiaramente stentano ad arrivare, con la classifica che si fa sempre più deficitaria. Ci sono comunque giocatori interessanti e pericolosi in questo San Severo specie in attacco. Ricordiamo Ladogana, Covelli ex Real Metapontino e poi una nostra vecchia conoscenza, Badr Eddin El Ouazni, meglio conosciuto come Bruno El Ouazni, autore lo scorso anno col Taranto di un gol strepitoso di tacco. 
Bruno El Ouazni ex di turno autore del colpo dello scorpione
con la maglia rossooblu. FOTO tarantofc.it
Sempre massima concentrazione quindi anche perché i cambi di allenatore portano sempre una ventata di entusiasmo e carica a tutto l’ambiente. Il nostro Taranto invece si prepara per il meglio anche se ci sono un po’ di problemini di formazione con Caiazzo squalificato e Mignogna e Ciarcià non al meglio della condizione. Si nutre comunque un certo ottimismo per questi ultimi due per un loro eventuale recupero in extremis. Vedremo Papagni cosa avrà in mente questa volta,ci ha abituati a non dare indicazioni precise durante la settimana. Giornata di campionato che può essere pro Taranto con Matera e Marcianise impegnate rispettivamente con Grottaglie e Turris fuori casa. Sperando nei passi falsi altrui, noi vinciamo e basta!!! 
 Emanuele Di Palma

giovedì 20 febbraio 2014

POESIA: "MANI TRA LE MANI"

NON SI FERMA IL VIAGGIO NELL'ARTE DELLA POESIA DEL NOSTRO BLOG.
OGGI VI PROPONIAMO UN'ALTRA BELLISSIMA POESIA DEL GIOVANE TALENTO TARANTINO CHRISTIAN SMIRAGLIA

"MANI TRA LE MANI"
DI CHRISTIAN SMIRAGLIA

Mani tra le mani
e se non parli
mi fermo sulle labbra dolci
dove non ci sono inganni
dove so che mi ami.

Prova però 
A dirmi se sono sempre io
adesso che i lividi
li hai divisi con me
prova a dirmi se
un altro sul mio viso c'è.

Mani tra le mani
stringimi adesso
in quel profumo che c'è.
Guardo i tuoi occhi
e mi fermo un po'
sulle gambe dolci,
dove non ci sono inganni
dove sento che mi ami.

Prova però
a dirmi se sono io
quel che aspetti
quel che non trovi mai
se non in me.

Stringimi le mani
mentre trattengo il fiato
e aspetto un' altra notte
in questo mare
per arrivare a te.

Prova peró
a dirmi se sono io,
guardo le mie mani vuote
adesso che potrei afferrare tutto
vorrei solo afferrare te,
riprendermi i giorni 
ma sono solo sogni.

Chiudo gli occhi per un pó
con le mani tra le mani
e penso a te.

mercoledì 19 febbraio 2014

AMMAZZA che OFFICINE di PLASTICAQQUA'...

Ma chi l'avrebbe mai detto, la città degli strafottenti, dei menefreghisti e dei "cemmenefutte", si ritrova nel giro di pochi anni a fondare associazioni e movimenti riconosciuti o meno, ma tutte con l'obiettivo comune di risanare questa terra abbandonata dalle istituzioni. Ammazza che Piazza, un gruppo di ragazzi con grande volontà e abilità che, con grande spirito di sacrificio, hanno ridato vita a piazze, giardini ed altri luoghi della città trascurati. Plasticaqquà, un associazione con una prospettiva verso ciò che circonda questa terra, il mare, cioè con la prerogativa di ripulire la costa di TARANTO dai detriti e dalla spazzatura che si riversa sul litorale Jonico. L'isola che vogliamo, un fiore all'occhiello del risanamento della TARANTO ANTICA, l'associazione che ha ridato anima a quella parte di TARANTO che rimaneva, nel passato, invalicabile nelle ore notturne. Movimenti per l'aeroporto, associazioni ambientaliste o Taranto Futura, che nell'insieme contribuiscono a far volare e far respirare questo territorio, supportandolo anche legalmente. 
C'è nel cuore di TARANTO un raggruppamento di caseggiati abbandonati, parlo dei BARACCAMENTI CATTOLICA, che sono li vicino l'ingresso del vecchio arsenale, che dopo anni e anni d'inutilizzo, il comune (dI bello sindaco) si è ricordato della loro esistenza e della conseguente richiesta di rientro in possesso alla Marina Militare, ma ne sono passate di acque sotto i ponti, essi sono rimasti li abbandonati ed ora, proprio ora, che un altra associazione di ragazzi dalla buona volontà, si sono addentrati dando vita a quel tugurio, il comune (Stèfano sindaco), si è reso consapevole dell'importanza di quel posto e ha scatenato l'interesse immediato per riaverlo, utilizzando anche i metodi duri per liberarlo dalle OFFICINE TARANTINE, che gelosamente curano quei locali. Il guaio è che probabilmente il comune ha già soldi disponibili per investire e rifare a nuovo quella zona con tanto di progetti, ma che per abile destino, sia tutto pronto proprio ora che questi ragazzi autonomamente e senza chiedere a nessuno, hanno attuato un loro progetto di risanamento. Ora, perchè arrivare all'utilizzo della polizia? perchè nessuno del comune scende tra loro e ci va a parlare? Ci vuole un rappresentante comunale e uno delle Officine che, seduti a un tavolo, si parlino e valorizzino piani e progetti, sicuramente dando certezza di investimenti immediati in quella zona da parte del comune e garantendo una parte di esso, un domani, per le aggregazioni sociali, a lavori completati.
Finchè non saremo consapevoli che fuori dalla provincia TARANTINA, nessuno ci aiuterà, anzi ...e finchè saremo divisi in casa, le altre realtà di questa regione, saranno sempre migliori di noi. Dobbiamo avere quello che gli altri hanno già, un arma importante per la crescita territoriale come comune denominatore, L' UNIONE. 
di MORGAN VINCI

martedì 18 febbraio 2014

COMUNICATO STAMPA ARTISTI UNITI PER TARANTO PER PIANIFICAZIONE DI INFRASTRUTTURE SPORTIVE DI INTERESSE PUBBLICO



COMUNICATO STAMPA 
Agli operatori della stampa con preghiera di pubblicazione 

Oggetto: Compartecipazione cittadina alla pianificazione di infrastrutture sportive di 
interesse ed utilizzo pubblico 

Come tarantini perdutamente innamorati della nostra città, perché nati in questa città, non possiamo che manifestare gioia e soddisfazione nell’apprendere della costruzione di nuovi e grandi impianti sportivi di cui Taranto abbisogna da anni, ma anche grande preoccupazione e tanta delusione per le attuali modalità di pianificazione che non ci paiono né razionali né democratiche. 

Abbiamo appreso attraverso gli organi di stampa dell’azione pubblica volta alla realizzazione di una Cittadella dello Sport. Se i progetti anticipati sono stati concepiti, nelle intenzioni del Comune di Taranto, secondo una portata nazionale, proprio non riusciamo ad immaginare e a comprendere con quale criterio i cantieri possano essere aperti nel centro di un’area residenziale tanto ristretta perché densa di condomini e caratterizzata da una rete stradale non certo in grado di sopportare il traffico generato da infrastrutture di quel genere. Tra l’altro, al fine di garantire la sua sostenibilità economica ed il recupero dei cospicui investimenti necessari alla sua realizzazione, la Cittadella dello Sport dovrebbe essere polifunzionale ed integrare al proprio interno anche servizi turistici tra i più vari, come quelli di ristorazione, di accoglienza e alberghieri, di benessere, di medicina sportiva. Ed è davvero arduo se non impossibile raggiungere questi ambiziosi traguardi tra i complessi residenziali nei quali è attualmente ubicato lo Stadio Iacovone: occorrerebbe invece spostarsi più ad est, in aree aperte. 

Per tali limitazioni, il piano annunciato, quello che si vorrebbe far nascere da uno studio di fattibilità del recupero di impianti esistenti o localizzati in aree già edificate, non sarà affatto di caratura nazionale e non sarà mai attrattivo, né competitivo, perché comporterà un inutile esborso di denaro nel difficile tentativo di ristrutturare opere datate, fatiscenti e sgraziate che andrebbero soltanto demolite per cedere il posto al decoro urbano di un quartiere già fortemente mortificato, per essere poi ricostruite in aree più ampie ed adatte, rispettose dei criteri moderni e funzionali come quelli in adozione presso tante altre città italiane, i cui complessi urbani cominciano ad essere concepiti nel pieno rispetto della natura, della polifunzionalità e del bello, condizioni necessarie per rendere Taranto competitiva al pari di altre città che, all’interno di un sistema-mercato sempre più articolato e competitivo, di certo non sono rimaste a guardare. 

E’ noto a tutti che le opere di solo cemento armato non siano soltanto sgradevoli, ma anche innaturali e aberranti poiché privano tutti gli sportivi del diritto essenziale di respirare ossigeno a pieni polmoni nel verde. Ma, pur vivendo nella terra dei paradossi, non si può che esprimere sconcerto e profonda amarezza per l’annunciata ristrutturazione che, nell’attuale spazio, vedrà ancora una volta solo cemento. 

E dunque noi tarantini dovremmo, forse, rassegnarci e farcene una ragione? Qualcuno disse: “Ama, ama follemente, ama più che puoi, e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.” Perché amarla non è peccato! Noi la amiamo e non ci rassegniamo. 

Ed è proprio quell’amore, confortato e supportato dalla conoscenza, che ci fa muovere alla ricerca di una Taranto differente, non chiusa e soffocata dalle alte mura degli stadi costruiti in mezzo alle abitazioni (per non parlare di altre mura), ma impreziosita dai parchi, dai laghi, dalle fontane, dagli spazi sociali, secondo una visione d’insieme orientata al bello e all’armonia perseguendo, senza indugi, il concetto della compensazione 
urbanistica. 

Tutto ciò è “Taranto, la Città Spartana”, un progetto globale da realizzare, secondo le priorità e le relative disponibilità finanziarie, nel breve, nel medio e nel lungo periodo; una vera e propria visione di insieme per la riqualificazione integrale della città, dal brand urbano al marketing territoriale, dalle infrastrutture alle attrattive, dalla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico alle attività produttive mediante una sana e democratica concertazione tra tutte le forze sociali già largamente coinvolte e rese partecipi.
Ovviamente nel progetto è contemplata la realizzazione di un Campus per lo Sport concepito nel mezzo di una maestosa foresta urbana, lontano dai complessi residenziali e accanto ad un anello di circonvallazione che non esiste ancora e che, si spera, un giorno possa collegare i parcheggi di scambio di due delle tre porte di accesso a Taranto, vale a dire quella di Punta Penna e quella di Viale Ionio. Esigenza da noi espressa ripetutamente per un motivo semplicissimo e comprensibile a tutti: perché solo in periferia, e a distanza dalle abitazioni, è possibile favorire la mobilità di decine di migliaia di persone impegnate in grandi eventi senza intasare la città, paralizzare il traffico, creare inquinamento veicolare e sonoro e sviluppare la polifunzionalità della quale, strutture moderne come queste, necessitano per garantirsi continuità e sostenibilità economica nel tempo anche mediante un rinnovamento dell’offerta attrattiva rispetto allo start up iniziale. 

Ecco, in sintesi, cosa significa assecondare un criterio urbanistico valido non solo per gli stadi di calcio, ma anche per gli ospedali, le stazioni ferroviarie, i teatri, gli auditori e, in generale, per tutte le grandi opere pubbliche ed infrastrutturali necessarie a promuovere e a sostenere il turismo di qualità e, più di ogni altra cosa, la vendita di prodotti, beni e servizi locali secondo un piano di marketing territoriale organico e di ampio respiro. 

Sulla scia del pensiero di Goethe, secondo il quale “chi sbaglia la prima asola, non si corregge abbottonandosi”, ancora una volta, chiediamo al Comune di Taranto di fermarsi e di consultare le parti sociali prima di aprire i cantieri, altrimenti si incorrerà nello stesso spiacevole cortocircuito sociale avvenuto pochi giorni fa con i virtuosi ragazzi delle Officine Tarantine, anch’essi desiderosi di una città democratica diversa ed a misura di cittadino. 

Invitiamo tutte le parti sociali sane ed operose di Taranto ad esprimersi su questi punti, perché il modo di progettare e concepire le azioni e le opere pubbliche nel chiuso degli uffici deve avere termine una volta per tutte. 

Artisti Uniti per Taranto 

Taranto, 17 febbraio 2014 





Il "brindisi" lo fa il Taranto...


Un BRINDISI da 3 punti per i ragazzi di Papagni che, con una prova più che sufficiente, battono i biancazzurri brindisini col risultato di 2-1. Ci pensa Molinari (brindare con la sambuca forse è piuttosto inedito), con una doppietta a rimandare al mittente tutte le critiche piovute sulla squadra dalla tifoseria tarantina. Prima segnando un gran gol, servito da Balistreri che aveva sfruttato un errore di Vetrugno, uguale uguale a quello di Prosperi di domenica scorsa a Torre del Greco, con una differenza: Balistreri e Molinari avevano la difesa del Brindisi schierata. Prosperi l'ha praticamente segnato lui l'1-0 domenica scorsa. Ma vabbè non ci torno nemmeno su quell'errore, anche perché ci stiamo facendo l'abitudine agli errori difensivi. Infatti, a primo tempo finito arriva il pareggio biancazzurro, su calcio d'angolo (sai che novità!!) con Pulci che si perde Sicignano, libero di incornare e infilare Marani per l'1-1. Gol che manda in tilt il Taranto, perché nel secondo tempo gli ospiti vanno vicini al vantaggio con Gambino che si fa neutralizzare da Marani un tiro insidioso (è stato bravissimo qui il nostro portierino, a respingere con i piedi). Panico: "il Taranto non c'è più" pensiamo. 
E non l'avessimo mai detto (si fa per dire ovviamente...), perché D'Angelo si procura il calcio di rigore con una palla scodellata in area di rigore e toccata con il braccio da un difensore brindisino. Rigore, trasformato alla perfezione da Molinari e siamo a quota 15 gol. 2-1 e palla al centro. I minuti restanti sono pura sofferenza, vietati ai cardiopatici. Si è temuta la beffa ma a esser sinceri, a mente serena e lucida dobbiamo dire questo: è andato più vicino al 3-1 il Taranto, sempre con Molinari, e non il Brindisi al 2-2. Il triplice fischio sancisce la fine di una pessima settimana, iniziata con la batosta Torrese di domenica scorsa. Settimana contraddistinta anche dalle polemiche e dalle critiche eccessive, per certi versi, rivolte alla squadra. Non è stato il Taranto che schiantó il Marcianise, non è stato il Taranto che ha massacrato a domicilio la Mariano Keller; è stato un Taranto volenteroso, che ha sudato la maglia e che ha portato a casa 3 punti pesantissimi. Mi fermerei qui, non c'è altro da dire. Neanche sulla questione Prosperi mi va di esprimermi. O meglio, non mi va di schierarmi. Bisogna restare tutti uniti e compatti; una frattura eventuale fra squadra e tifoseria, potrebbe risultare insanabile. Sarebbe l'inizio della fine signori. Per cui, dimentichiamoci al più presto di questo malinteso (perché non è vero che Prosperi abbia impedito alla squadra di andare sotto la curva dopo la partita) godiamoci questa bella vittoria sofferta e meritata, senza fare troppa caciara e troppi festeggiamenti (VERO COLUMELLA? VERO AMICI MATERANI??) dopodiché concentriamoci sulla partita complicata che andremo ad affrontare domenica a Lucera (o forse proprio a S.Severo) con il S.Severo. FORZA TARANTO, SEMPRE E SOLO!!
Di Nicola D'Elisiis

RIAPPROPRIAMOCI DELLE NOSTRE RADICI!

Il gruppo Facebook “sei di Taranto se…” organizza una visita guidata gratuita nel borgo antico ed invita tutta la cittadinanza a partecipare.

Domenica 23 febbraio 2014, alle ore 09:30, appuntamento per tutti in Piazza Castello! Tarantini e non avranno infatti la possibilità di prendere parte ad una visita guidata di Taranto vecchia, per riscoprirne vicoli e chiese, piazzette e chiostri, passando per storie e tradizioni. A volere ed organizzare l’evento gli amministratori del gruppo Facebook “Sei di Taranto se…”. Nel giro di poche settimane, infatti, questa pagina del noto social network ha raggiunto migliaia di iscritti, tutti desiderosi di condividere con i propri concittadini quegli aneddoti che ci fanno sentire di appartenere alla città dei due mari. Una città che non è solo grande industria ed inquinamento, ma anche voglia di offrire e parlare di altro: dei personaggi che un po’ tutti siamo abituati a conoscere, che vediamo in strada e sui mezzi pubblici, dei modi di dire, delle battute in vernacolo, delle abitudini che quasi tutti i tarantini hanno fatto proprie; insomma di tutto quello che se sei di Taranto sai! Ad ideare il gruppo un tarantino fuorisede, Vincenzo Pirlo, subito seguito da altri ragazzi del capoluogo jonico – Loredana Latagliata, Francesco Solfrizzi e Daniele Valentini - i quali hanno deciso di sposare la sua iniziativa nell’ottica di darle un seguito diverso, non solo di divertimento limitato a qualche minuto trascorso davanti al pc, ma anche di dialogo e riscoperta della nostra storia e del nostro folklore. Da qui l’idea della visita guidata gratuita nel borgo antico, grazie alla collaborazione con l’associazione Taranto Centro Storico, iniziativa che sarà seguita anche dai tarantini che vivono in altre città italiane, sempre tramite la forza di internet, prima fra tutte Milano, dove vive Vincenzo, e dove il raduno degli iscritti, e non solo, avrà luogo proprio presso l’“Ambasciata Tarantina”, locale milanese ma di tarantini dove è possibile, appunto, assaggiare i sapori tipici nostrani. A fare da cornice l’esibizione di alcuni artisti locali. La cittadinanza, ed in particolar modo gli abitanti ed i commercianti della città vecchia, nonché gli organi dell’informazione sono, dunque, invitati a partecipare! Per questioni organizzative si consiglia di consultare direttamente il gruppo facebook “Sei di Taranto se…”.

domenica 16 febbraio 2014

Una Taranto diversa è possibile!

Un pomeriggio come tanti, in una settimana come tante, si discute su come risollevare le sorti di questa città, su quale progetto sia meglio realizzare, e sia concretamente realizzabile, per ridisegnare una Taranto diversa, una Taranto migliore.
E’ passato un pò di tempo da quando si è sentito il “ronzio incerto” di un’apecar, che scoppiettando, ha fatto sentire la sua voce in una manifestazione che si proponeva altro.
Era l’ “agosto caldo tarantino”, in cui si sono susseguite una serie di manifestazioni e incontri, che hanno visto sempre una maggiore partecipazione dei cittadini, decisi a dire la loro. Ricordo quel giorno che “improvvisamente” si decise di fare il corteo da Piazza Maria Immacolata a Via D’Aquino, i primi cento passi, sotto un sole cocente, alla riscoperta dell’anima più vera della città, nonostante lo sbarramento delle forze dell’ordine.
Ricordo che voltando lo sguardo indietro, vidi un fiume umano che scandiva, a voce alta, il cavallo di battaglia: “Taranto libera, Taranto libera, Taranto libera” e che giunti alla fine, quando si decise di non forzare lo sbarramento, in segno di civiltà e rispetto nei confronti di chi ha solo deriso e offeso l’intelligenza dei tarantini, ad un carabiniere che mi chiese: “ma perché manifestate?”, basita, mi uscirono tre parole sole: “perché vogliamo vivere”.
E mi chiesi: “Ma l’Italia che sa, che dice di Taranto?” e incominciai a leggere tutte le testate, a seguire tutti i servizi, le trasmissioni televisive che si occupavano, o almeno tentavano, di spiegare il “fenomeno Taranto”
L’Italia sa molto poco delle vicende tarantine, perché il tutto non può essere risolto nel posto di lavoro...quello ho sentito e ho letto: se chiude l’ilva più di ventimila lavoratori andranno a spasso... si è ridotto e svilito non poco quel fenomeno da baraccone che siamo diventati, pur non volendo.
“Una Taranto diversa è possibile a condizione che si spezzi il ricatto tra lavoro e salute: quel ricatto per cui per mantenere i posti di lavoro si deve accettare di morire di cancro. Invece è possibile costruire un'economia che non sia basata sulla diossina e replicare a quello che è accaduto a Pittsburgh, la città dove si produceva la maggior parte dell'acciaio degli Stati Uniti d'America. Pittsburgh, dove le acciaierie che inquinavano sono state chiuse, è diventata una delle città più vivibili degli Stati Uniti d'America e un'eccellenza nel campo dell'innovazione tecnologica, della Green Economy, della ricerca e dell'università con uno dei livelli occupazionali più alti del paese.”
Parola di Angelo Bonelli, che decise, non tanto tempo fa, di accettare la candidatura a sindaco nella città più inquinata d'Europa, che per troppo tempo è stata dimenticata dalla politica, ove la diossina è entrata nella catena alimentare, dove i bambini non possono giocare nei prati o toccare la terra a mani nude, dove l'esposizione continuata agli inquinanti dell'atmosfera emessi ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell'organismo umano che si traducono in casi di malattia e di morte.
Angelo Bonelli, pur non avendo vinto le elezioni, è rimasto qui a tirar di fioretto per cambiare Taranto. Una personalità contrastata perché non tarantino, ma quante personalità tarantine veraci hanno deluso! Anche San Cataldo non era tarantino eppure è diventato il patrono della città! Da questo  “straniero” giunge in quel pomeriggio come tanti, in una settimana come tante, un progetto per il rilancio economico e culturale del capoluogo ionico, che potrebbe diventare il punto di riferimento internazionale nel trasporto merci e nello scambio nave/ferro, il polo tecnologico, industriale, scientifico, della ricerca e dell’università di tutto il mediterraneo aprendo all’interazione con il sud Europa, il mondo arabo, nord africano e orientale. Nel suo progetto rientra anche la previsione di un fondo per risarcire i mitilicoltori per i danni subiti, la rigenerazione urbana e ambientale mediante la trasformazione urbanistica dei suoli contaminati grazie all’impiego di nuove tecnologie (nanotecnologie, biomedica, produzione di beni e servizi), la bonifica urbana e ambientale, nell’ambito della quale spicca l’utilizzo del fondo sociale europeo per la formazione operaia. E tanto altro ancora...
E allora mi chiedo perché si complica tutto quello che con un pò di buona volontà potrebbe essere semplificato... mettendosi a lavoro con impegno, serietà, e con il grande amore che il tarantino nutre per la sua città perché una TARANTO DIVERSA È POSSIBILE.
DI ALESSIA SIMEONE

IL DERBY VA AL TARANTO! ANALISI DEL MATCH TARANTO-BRINDISI

Non importava come,non importava il bel gioco, l’importante era vincere, e vittoria è stata. Papagni sorprende tutti e manda in campo una formazione inedita con il trio offensivo con Clemente dietro a Balistreri e Molinari. Vivacqua sostituisce lo squalificato Viscuso sulla destra, terzetto difensivo composto da Riccio, Pulci e Caiazzo. Centrocampo con Muwana e Ciarcià al centro e Mignogna sulla sinistra. Marani tra i pali. Il Brindisi ha riproposto la stessa formazione della settimana precendente con l ‘ex Ancora titolare a supportare Gambino in attacco. Primo tempo veramente bello del Taranto che col nuovo tridente crea parecchi grattacapi alla difesa del Brindisi con Clemente ispirato che sfiora anche un eurogol con una punizione da 35 metri. Il vantaggio però arriva grazie a Molinari su assist di Balistreri. Da segnalare l’errore di Vetrugno che ha sbagliato il disimpegno provocando il contropiede poi finalizzato ottimamente dal PUNTERO argentino.

Il Taranto continua a premere sull’ acceleratore e sfiora il raddoppio in diverse circostanze. Ma la frittata difensiva è sempre dietro l’angolo e Sicignano pareggia per gli ospiti dagli sviluppi di un corner. Ripresa non allo stesso livello di intensità per gli ionici che soffrono a livello atletico, Papagni decide di togliere Clemente (buona la sua prova) per un più fresco D’angelo. Ed è proprio quest’ultimo a procurarsi il rigore decisivo trovando il mani di Troiano in area. Il cecchino Molinari non sbaglia e il Taranto si riporta in vantaggio tra l’ovazione dei 3500 presenti allo Iacovone. Rush finale senza troppi pericoli in area rossoblù con Marani che controlla agevolmente la sua porta. Vittoria importantissima in chiave promozione e domenica prossima a San Severo si deve proseguire su questa scia senza ulteriori cali di concetrazione. Da segnalare il sorpasso del Matera ai danni del Marcianise al comando della classifica. Proprio il Matera domenica andrà a far visita al Grottaglie, la squadra più in forma del momento forse. Chissà se i cugini biancoazzurri non ci faranno un bel regalo….!!! 
 Emanuele Di Palma

TARANTO BRINDISI 2-1...IL PAGELLONE DI MIMMO

IL PAGELLONE DI MIMMO TARANTO-BRINDISI


In risposta a tutti i coloro che in settimana avevano dato per spacciata la squadra di Papagni, ecco puntuale una vittoria importantissima in uno scontro diretto contro il Brindisi, al termine di una partita giocata benissimo dai rossoblù specialmente durante la prima frazione di gioco e portata al termine vittoriosamente soprattutto per l’atteggiamento mai domo durante tutta la gara.  Ecco di seguito voti e commenti dei calciatori rossoblù.

MARANI: La solita dormitina sua e della difesa sul calcio d’angolo che costa il momentaneo pareggio di Sicignano, poi un ottimo intervento di piede nella ripresa nel momento top dei biancoazzurri. “OGGI VA BENE COSI’” voto 6+

VIVACQUA: È spesso fuori dal gioco, lì sconfinato sulla destra i compagni lo cercano poco e lui non cerca loro. “LA SOLITUDINE” voto 5,5

PULCI: Gioca al centro della difesa e lo fa abbastanza bene perché in fin dei conti il Brindisi non arriva quasi mai a creare grossissimi problemi al nostro portiere, non è stilisticamente bellissimo a vedere ma sempre utile. “IO BADO  AL SODO” voto 6,5

CAIAZZO: Fa il terzo a sinistra nella difesa a tre, è molto bravo anche nell’uscire palla al piede da situazioni intricate, ogni tanto entra un po’ in affanno sulle palle alte. “IL PULITORE” voto 6

RICCIO: A destra nella difesa a tre è sempre composto e ordinato, ormai questa gara è una conferma della sua titolarità, inoltre non disdegna di dare una mano in avanti. “U’ RIZZ” voto 6,5

MIGNOGNA: Il capitano rossoblù di giornata gioca un primo tempo strepitoso facendo impazzire i suoi marcatori sulla sinistra con le sue cavalcate, cala un po’ nella ripresa ma non manca mai di concentrazione e volontà. “AL TROTTO” voto 7+

CLEMENTE: Schierato a sorpresa da titolare è libero di agire dietro le punte, lo fa abbastanza bene dispensando tocchi di prima e tiri in porta improvvisi che fanno bene allo spettacolo della gara, esce stanco a inizio ripresa. “GENIO A MEZZO SERVIZIO” voto 6,5

CIARCIÀ: Per prendersi la “palma” del migliore in campo non sempre è necessario segnare gol o parare rigori, lui è praticamente il fulcro e il cuore della squadra nelle fasi offensive e difensive, in quelle di possesso e di non possesso è  ovunque… ”IMMENSO” voto 8


MUWANA: Fà ciò che deve in una gara maschia e a tratti cattiva in mezzo al campo protegge i compagni di reparto e interrompe le azioni avversarie. “IL FABBRO” voto 6,5

PICASCIA E D’ANGELO: Col passare dei minuti danno brio alla loro compagine che si stava spegnando pian piano. “BUD SPENCER E TERENCE HILL” voto 6+

BALISTRERI: Non segna è vero ma oltre a fornire l’assist del vantaggio è sempre pronto a “venire in contro” e giocare di sponda è una pedina importante nello scacchiere di Papagni. “ALFIERE” voto 7

MOLINARI: Non tocca un pallone fino al gol, che è a dir poco fantastico oltre che difficilissimo, poi tanto movimento e il due a uno su un rigore perfetto, è inutile fare gol ...è il suo mestiere. “LO SPECIALISTA” voto 8

PAPAGNI: A sorpresa schiera il tridente delle meraviglie che insieme a Ciarcià e Mignogna fanno ballare la tanto temuta squadra brindisina che non si rende mai pericolosa nel primo tempo, è fortunato ad andare in vantaggio nel momento migliore degli ospiti. “LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI” voto 7 

A cura di Mimmo Frusi
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