lunedì 3 febbraio 2014

La VIBROTEK aspetta TARANTO

Ricordo lucidamente quando anni fa, inaspettatamente, ci ritrovammo in molti prima al PALAFIOM e poi successivamente al palamazzola, quasi senza sapere come e perchè, a seguire la PRISMA TARANTO VOLLEY. Anche se ignari, di alcune regole di questo gioco e della bellezza di questo sport, molti di noi erano attratti dai colori rossoblù che potevano rappresentare, sempre e comunque una nuova immagine territoriale nella pallavolo nazionale. Oggi grazie ad un imprenditore della nostra provincia (Antonio DI GIUSEPPE), stiamo rivivendo il piacere del passato, ma stavolta con un sapore in più, il titolo non più proveniente da altra società (Matera), ma coltivato e fatto crescere come un fiore raro dalla nostra terra. Sono due anni che seguo la domenica tramite il corriere del giorno le imprese della VIBROTEK in quel di PULSANO, ammirando le scalate e le vittorie che hanno portato questa fiorente società nella serie B/1 ed ora finalmente con un lustro in più, sul palco del PALAMAZZOLA.  
La squadra nel giro di una stagione in serie cadetta, già si ritrova al terzo posto e sta facendo sognare i tifosi. Ecco, tifosi, una parola magica, un insieme di persone che riescono a trascinare le squadre anche quando non ne hanno le qualità, in alta classifica (non è il caso della nostra VIBROTEK), ma che possono essere l'ago della bilancia tra lo spettacolo e il dilettantistico sport, ed è per questo che i TARANTINI non devono presentarsi al palazzetto di TARANTO solo quando una fiorente realtà diventa una certezza consolidata nelle massime categorie, ma deve essere presente e attenta a ciò che da lontano arriva e lontano ci può portare. Mi permetto, concludendo, di sottolineare che una squadra che sia di TARANTO o della sua provincia, ha lo stesso sapore e colore per me, pertanto spero e lo dico con il cuore in mano, che la VIBROTEK anche se gioca a TARANTO per me e per noi tutti, deve avere lo stesso sapore come se giocasse a PULSANO o viceversa (nel nome delle polemiche sterili e fratricide), nella speranza che i nostri fratelli PULSANESI diventino orgogliosi di questa nuova avventura, non sentendosi traditi in casa propria.
A CURA DI MORGAN VINCI