domenica 23 marzo 2014

Innamorarsi di Taranto si può...RECENSIONE SU SERVIZIO LINEAVERDE ORIZZONTI DI SABATO 22/3/14

Che meraviglia il sabato, mi sveglio un po’ più tardi, riesco a gustare il caffè con tranquillità, accendo la tv e via con lo zapping. Vengo attratta immediatamente da un mare talmente blu, che quasi mi sembra di conoscerlo e sentirne il profumo, e intrattenendomi un istante in più del solito, arrestando il pollice nell’automatico gesto del cambio del canale, mi rendo conto che Linea Verde Orizzonti ha dedicato un servizio alla mia Taranto.Si parte proprio dal mare, che tanto aveva attirato la mia attenzione. Non c’è niente da fare la riconoscerei ad occhi chiusi la mia bella Terra perché il sangue chiama..sempre. 
 Dal Mar Grande,che già solo guardandolo in tv dà forte quella sensazione di respirare immensità, a bordo di un sommergibile della Marina Militare, si giunge nel Mar piccolo, passando per il Castello Aragonese, baluardo a difesa della città, ripreso dall’alto in tutta la sua maestosità. Penso e guardo col cuore: Taranto buca lo schermo per quanto è bella e forse il silenzio è d’uopo. Ogni commento sembra quasi superfluo perché parla da sola. Mi rendo presto conto però che non si tratta del solito servizio sulle città. Si snoda attraverso una serie di argomenti, raccontati in maniera gradevole, con toni simpatici, fornendo anche qualche chicca e curiosità che, personalmente, ignoravo. Si racconta di una Taranto che accoglie. Accoglie la Marina Militare, accoglie, nel suo immenso mare, la produzione delle cozze, si parla del trasferimento degli insediamenti dal primo seno del Mar Piccolo al Mar Grande, dell’annosa questione sulla diossina nelle nostre belle cozze “allattamate”, di tutti i controlli effettuati a garantirne la genuinità. Alla fine dei conti, come ha detto il mitilicoltore intervistato , che da sessant’anni si occupa della produzione di cozze, a Taranto siamo tutti ghiottoni di frutti di mare. E puntuale arriva la ricetta-time: tubettini con le cozze cucinata, dall’esperta di tradizioni, Annamaria Di Vittorio, sulla bella terrazza de Le Fogge.
Dal mare ad una passeggiata a cavallo nelle amenità che si affacciano sul Mar Piccolo, luoghi battuti da ciclisti e canoisti fino al fiume carsico circondato da staccionate in legno da far invidia alle migliori località montane. La passeggiata per Taranto continua a piedi, la conduttrice è accompagnata dal volto noto, Alessandro Greco, tarantino doc e Cicerone per l’occasione, che tira due calci al pallone insieme ai nostri bei bimbi sulla Rotonda, e conduce la signora sul bel Lungomare in visita ai due marinai dallo sguardo rivolto verso il mare, anche loro, come Taranto, in segno di accoglienza, di quella accoglienza tutta nostra. La passeggiata continua per le vie della città vecchia, l’isola brulla, attraversando il ponte girevole, inghirlandato dai lucchetti dell’amore, fino alla Cattedrale del nostro Patrono. E qui poverino Alessandro Greco viene scaricato in malo modo e, come un innamorato sofferente, rivolge qualche preghiera a San Cataldo. C’è un altro uomo ad attendere la giornalista: un imprenditore, Luigi Formoso, che in barba agli studi effettuati in agronomia, abbandona il lavoro, direi pure interessante, di svolgere controlli per la Comunità europea in campo agricolo, e si lascia andare alla passione per il mare reinventandosi realizzatore di  vele per barche. Una curiosità: a Taranto, città di mare, è l’unico a costruire vele (?!). Mi sta interessando sempre più questo bel servizio che entra nel cuore di Taranto: i tarantini e le belle realtà imprenditoriali, esistenti anche nella provincia. A Crispiano un altro imprenditore, Gianpaolo Cassese, proprietario di 40 mila ulivi, vacche e galline, si è costruita l’azienda perfetta volta alla produzione di olio, del famoso formaggio San Carlo, salato e spolverato d’olio per una stagionatura migliore, ricavando dagli scarti energia rinnovabile e inventando, udite udite, la Masseria didattica volta all’istruzione.
Che dire! Un plauso particolare al sig. Cassese, che ha sapientemente sfruttato ogni elemento nel rispetto dell’ambiente e dando lavoro a tante persone.  Via alla volta di Castellaneta dall’agronoma Tonia Colella che, nell’ambito del progetto (che coinvolge 40 aziende) “nutritevi con i colori della vita”, o ancora meglio i 5 colori del benessere (rosso, bianco, verde, giallo e viola) si occupa di produzione di bietole colorate, destinate per il 90% al mercato estero, soprattutto nordeuropeo. Si è visto passeggiare per le foglie di una bietola viola una coccinella , guarda caso simbolo dell’agricoltura biologica, sintomatica della genuinità di un prodotto sano e non trattato. Hanno trovato spazio nel viaggio fra le realtà tarantine, anche gli asinelli, per la produzione di latte per bambini con problemi allergici e impiegati nella omoterapia, in un’azienda martinese di proprietà della Regione. Ultima tappa Manduria, nei vigneti di Gianfranco Fino, tramandati di padre in figlio, in cui si è tornato alla produzione del primitivo, fra i primi cento vini migliori al mondo, solcando la terra con l’ausilio del solo cavallo, bandendo le motozappe, per tutelare l’ambiente, nonostante ci si impieghi 5 ,6 giorni lavorativi per lavorare un solo ettaro di terra, invece delle 2 giornate previste utilizzando macchinari. La tecnologia ritorna ad ottimizzare i tempi attraverso il noleggio, da parte dell’imprenditore, di camion con celle isotermiche per conservare l’uva, durante la raccolta. Finalmente un servizio che ha dato spazio all’altra Taranto, alla Taranto che lavora per migliorare e per migliorarsi, che esiste, dimostrando appieno, che non v’è alcuna dipendenza dall’Acciaio, che se l’acciaio se ne andasse via, con la santa benedizione del Signore, non sarebbe finita, la città saprebbe risorgere perché il cuore di Taranto (i tarantini) è più vivo che mai- E quello che è stato raccontato ha narrato realtà di singoli imprenditori , geniali ma pur sempre nella loro individualità. Pensate cosa potrebbe diventare Taranto, attuando idee, altrettanto geniali, realizzate da collettività, supportate dal governo locale (magari!) e a livello di vivibilità, senza essere relegati più nel basso di quella antipatica classifica della città migliori d’Italia, e a livello occupazionale. Un’utopia? Sarà … fatto sta che mi riscopro ogni giorno più innamorata della mia meravigliosa Taranto.
ECCO IL LINK DELLA PUNTATA DI LINEA VERDE ORIZZONTI DEDICATA A TARANTO
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e0be7d28-cef5-4c88-aa67-a5eadfbd6a7d.html#p=0

DI ALESSIA SIMEONE