sabato 8 marzo 2014

IL VIAGGIO...pensieri al calar del buio DI IVAN SCELSA

E’ una di quelle sere che sembrano non terminare mai…
Nella tua casa di Taranto è una di quelle sere scandite dal ticchettio silenzioso dei secondi che passano. Guardi impaziente l’orologio al muro… in strada senti i ragazzi che giocano a pallone e recriminano un rigore non dato. Ti viene da sorridere. 
E’ una di quelle sere calde di fine estate in cui voci, odori e suoni ti riportano all’infanzia, a quando anche tu nella via sotto casa sudavi e scalciavi un vecchio pallone improvvisando improbabili derby all’ultimo respiro con gli amici di sempre, quelli con cui condividevi tutto il tempo libero delle interminabili vacanze estive… 
E’ una di quelle sere che sembrano non terminare mai… mentre prepari la valigia che ti riporterà a casa. Già, a casa…
Domattina l’automobile carica affronterà l’ennesimo viaggio. Ripercorrerà l’assolata Adriatica alla volta della Lombardia. E’ li che lavori…
La tua casa, ora, non è più qui…il lavoro ti ha portato lontano dagli affetti… dai sapori… dal quel mare che ami e da quegli odori che sono parte della tua vita.
Ti concedi un’ultima passeggiata sul lungomare…tra le luci dei lampioni che illuminano fievoli il corso e quel mare scuro in cui si riflette la luna che rende spumeggianti le sue onde.
Sullo sfondo il castello, il ponte girevole e quel monumento al marinaio che sembra salutarti. E’ tardi, è ora di andare. Poche ore di sonno e poi via, con i pensieri che  scorrono veloci, …veloci come l’auto che ti porterà a casa risalendo l’Italia. Ma questa è un’altra storia… una di quelle che non vorresti dover raccontare mai.

DI IVAN SCELSA