giovedì 6 marzo 2014

TARANTO IL VERO 1° MAGGIO

Pochi sanno realmente cosa avvenne il primo maggio, e perchè tale data ci permette di non andare a lavoro e a scuola, fornendoci di conseguenza, la possibilità di scegliere se dormire di più o fare una gita fuori porta. Siamo stati talmente abituati nel tempo a dare importanza al "regalo" precludendo l'importanza del giorno, che ora sono solo pochi coloro che sanno realmente il vero motivo di quel giorno. Ma si sa, prima o poi, i nodi vengono al pettine e gli scheletri del passato tornano in vita. Il 1 maggio nasce da una rivolta dei lavoratori a Chicago (HAYMARKET), i quali per far valere i propri diritti si chiusero nell'azienda di macchine agricole, dove prestavano l'attività lavorativa, incrociando le braccia e portando, di conseguenza, la polizia a fare irruzione, uccidendo diversi di loro e ferendone altri.
In italia, la scelta della location ideale per festeggiare tal evento, sia per necessità di sponsor sia per maggiore visibilità, è ricaduta sempre nella capitale, dimenticando che le vere condanne, le vere ferite e i veri martiri di questa nazione, sono spesso lontano dall'occhio del padrone. Ora, come non paragonare suddetto evento, all'irruzione durante la manifestazione sindacale in piazza della vittoria, da parte del COMITATO CITTADINI e LAVORATORI LIBERI e PENSANTI in quel del 2 agosto 2012 e come non dare valore e importanza a una azienda che, se da un lato ha garantito uno stipendio ai lavoratori, dall'altro li ha condannati a convivere in un ambiente malsano, che in numerosi casi ha visto molti di loro condannati a morire. 
Tutto quello che è stato costruito dal COMITATO non è frutto di protagonismo o di esternazione del momento, ma di reale amore e interesse per questa terra e per i suoi figli ed è per questo che il 1 maggio, ritengo, non debba più esser festeggiato a Roma, ma deve definitivamente essere consacrato nella città dei due mari, perchè la vera storia italiana sui lavoratori condannati, che ha cambiato il futuro di questo paese, è stata scritta a TARANTO.
di Morgan Vinci