lunedì 13 gennaio 2014

C'è chi naviga c'è chi vola, noi camminiamo nella speranza...

TARANTO città dalla più grande industria dell'acciaio, della base della Marina Militare più imponente, dalla pista di volo aeroportuale di eccezionali dimensioni e rispetto anche a tutta l'europa. Ma stranamente invece di essere un primato di sviluppo e di innovazione, la nostra terra risulta essere la più inquinata e sfruttata nel buon nome dell'interesse collettivo. L'aeroporto è uno strumento di notevole importanza, ti unisce velocemente con luoghi e persone lontane, rende la civiltà e la cultura di un luogo cosmopolita e di grande emancipazione, ma questo rimane ancora un diritto per i pochi eletti, per la sola parte del paese che ha poteri e voleri negli organi istituzionali. E' arrivato il momento di dare una svolta e incominciare a credere in ciò che abbiamo e non solo sotto l'aspetto unicamente pubblicitario ma anche innovativo, ma questo discorso non vale solo per la cittadinanza, vale anche per il politico che sta li alla regione, da cui ci si aspetta sempre e per la maggior parte delle volte, si rimane delusi. Da aprile inizieranno i voli civili da quella pista che può permettersi di tutto, da quel luogo sfruttato e privato di terre di coltivazione che deve dare e fare ciò per cui ha assorbito investimenti all'italian style, semprechè, il potere barese e brindisino non agiscano ancora una volta, per impedire il nostro sviluppo, tappandoci le ali della nuova speranza. L'ARLOTTA di GROTTAGLIE non sarà più una chimera e poi per una volta fatemi credere alle parole di un politico "ADOTTIAMO TARANTO", come "TARANTO HA ADOTTATO L'ITALIA" (cit. mia).
A cura di Morgan Vinci
Il B787 dreamliner per le sue dimensioni e caratteristiche può decollare
da pochi aeroporti europei tra cui quello di Grottaglie