mercoledì 22 gennaio 2014

IL SABATO DEL "MIO" VILLAGGIO di Morgan Vinci

Facebook, wemag o corriere del giorno, negli ultimi anni hanno dato una spinta in più nella conoscenza della mia città, nella possibilità di scoprire e sapere che in realtà questa terra è riuscita a sfornare talenti, artisti o mettere in evidenza tesori nascosti. Sinceramente pagherei oro per aver più tempo libero, ma per quel che posso, il fine settimana me lo ritaglio andando in giro. Iniziando il sabato mattina dalla TARANTO ANTICA e camminando tra i vicoli alla ricerca di nuovi scorci, ho la possibilità di vedere diversi IPOGEI, oppure osservare il museo DIOCESANO o l'ammirevole ex caserma divenuta ora l'UNIVERSITA', fino ad arrivare all'incantevole visione del Duomo. Con il corriere del giorno tra le mani, rimango sorpreso da un articolo "NEW YORK è rimasta incantata da un tenore TARANTINO", subito mi spinge il desiderio di scovarlo nel famoso social, ed eccolo li. Che splendida persona e per magia scopro che la figlia a sua volta, ha un pregevole e sorprendente museo delle farfalle in pieno centro e che pochi ne sono a conoscenza. Arriva l'ora di pranzo e nella parte vecchia della city, avoglia a trovare di che soddisfare il palato.
 Mi rimetto in moto e dopo aver ammirato il mare e gli angoli nascosti e le sfumature di "un isola che c'è", arriva il momento di andare a vedere il castello aragonese, antico splendore riportato alla ribalta nell'ultimo decennio e che ha ridato il senso e la reale visione di questa città, dalle antiche cere marinaresche. Caspita, sono le 1730 e dopo aver saggiato le innumerevoli ricchezze dei miei avi, vien fuori la passione che mi porta velocemente al palamazzola a vedere una sana partita di pallavolo, dal sapore di ritorno al futuro, magari con la speranza di un ritorno alla serie A/1 (vibrotek). 
Dopo di che, arriva il sabato sera, che porta secondo antiche tradizioni, ad andare a mangiare una pizza, per concludere la giornata. E' domenica, da buon cattolico vado nelle due chiese previste da buon TARANTINO, si perchè non tutti sanno che ne abbiamo due. La prima è la messa delle 10 del mattina per incontrare il Creatore di questa bella terra, la seconda è il TEMPIO, si proprio li, alle 1430 (ora legale), in quell'arena, dove ognuno di noi, una domenica si e l'altra no, si ritrova pregando per un goal e per la relativa vittoria. Ma dopo un ora e mezza di sana aria di amore per quei due colori, si pensa di completare il fine settimana andando a quel benedetto pala, dove il CUS BASKET ci attende, dove ricadono le speranze di vedere il basket che conta e magari in versione maschile. Finita la partita con tanti canestri, torno a casa a godere il riepilogo delle immagini e dei ricordi vissuti nel più bel sabato del mio VILLAGGIO!!!

a cura di Morgan Vinci