domenica 19 gennaio 2014

LA CULTURA DEI (NEI) LUOGHI: LA BIBLIOTECA POPOLARE NELL’ISOLA

Riscoprendo il valore dell’aggregazione, la valorizzazione della Città Vecchia riesce ad essere quotidiana. Per aggregare, però, è necessario, tra le altre cose, ripristinare spazi abitativi, sociali e culturali aperti alla collettività. 

Molti luoghi fisici del borgo antico vertono in uno stato di abbandono totale: che siano di proprietà pubblica o di proprietà privata, il degrado arriva per motivazioni burocratiche e/o di interesse speculativo.

Uno degli strumenti per sopperire alla totale assenza di un piano di recupero e di sviluppo degli spazi fisici del quartiere è l’Autorecupero e cioè, l'impegno concreto di uomini e donne nel ripristinare, con l'autofinanziamento e l'autorganizzazione, spazi abitativi e spazi sociali.

Ed ecco che, nella Via Garibaldi (la banchina), compare la prima biblioteca popolare di Taranto: in un momento in cui la cultura a Taranto, e in Italia in generale, viene disconosciuta dall'ambito istituzionale, i cittadini si riappropriano di una parte della città storica trasformandola in un punto nevralgico di socialità e di condivisione di conoscenze grazie ad incontri, dibattiti e corsi gratuiti aperti a tutti di musica elettronica, informatica, fotografia e lettura politica. Ovviamente, lo spazio è aperto anche e soprattutto per attività di doposcuola dedicate ai bambini del quartiere. 

Tutto questo avviene in un contesto territoriale (la Città Vecchia) le cui potenzialità culturali ed ambientali, consegnategli dalla storia dell’umanità, possono favorire una società “della” e “per” la cultura. 
La biblioteca popolare è un’organizzazione esperienziale dedicata alla socialità e alla produzione e fruizione della cultura degli abitanti di Taranto che sono i reali detentori dei valori della città. Il punto focale resta, comunque, l’abitante del centro storico che, risiedendovi, si arricchisce del valore che la cultura e l’insieme dei beni artistico-culturali-paesaggistici propri del luogo sono in grado di restituirgli in termini di riappropriazione e sviluppo “dell’identità” e della creatività. 
Per info sulla Biblioteca Popolare:

di Valentina Castronuovo